Collina

La collina torinese

Il Munlab, Ecomuseo dell’Argilla ha sede a Cambiano, cittadina che si trova sull’asse stradale Castelnuovo Don Bosco – Cambiano – Moncalieri, limite meridionale di un’area conosciuta come Collina Torinese

Pendii ondulati, boschi, prati, parchi, ville e monumenti architettonici di pregio sono gli aspetti che più caratterizzano quest’area, che, insieme al Parco del Po, nel 2016 è stata nominata dall’UNESCO primo Urban MaB (Man and Biosphere) d’Italia

Se per caso ci fossimo passati un po’ di tempo fa, diciamo circa 40 milioni di anni fa , ci saremmo trovati di fronte ad un paesaggio completamente differente.

Avremmo visto il mare.

In seguito allo scioglimento dei ghiacciai , la acque del mare, dalle regioni adriatiche, si erano infatti innalzate e, attraversando tutta la Pianura Padana, erano giunte fino al Piemonte, arrivando ai piedi della catena alpina. 

Poi fra i 5 e i 6 milioni di anni fa , i sedimenti che si erano andati piano piano depositando sul fondale iniziarono a sollevarsi, a causa di forti spinte di compressione e innalzamento, le stesse che stavano contribuendo al sollevamento di Alpi e Appennini. Così emerse dal mare una grande isola, fatta di argilla, fango e sabbia.


Fra i 5 e i 2 milioni di anni fa, le acque si ritirarono: grandi fiumi alpini e torrenti tracciarono solchi sulle terre emerse, le isole del Mare Padano, e andarono modificando il paesaggio, portando inoltre a valle enormi quantità di sedimenti. Da quei sedimenti si formò la Pianura padana.

La Collina Torinese si presenta oggi come un unico rilievo, delimitato nettamente a ovest e a nord dal fiume Po, a sudest dalla pianura di Moncalieri e di Chieri a sudest e che a nordovest sfuma invece dolcemente nelle colline del Monferrato. 

Sul lato rivolto verso la città , la forte azione erosiva del Po ha reso i pendii più ripidi e a maggior rischio di dissesto. Per ridurre il rischio di frane si è dovuta quindi limitare l’espansione edilizia, che aveva messo a forte rischio l’area, e si è scelto di mantenere su quel versante una maggiore copertura boschiva. Per questo che i boschi principali si trovano proprio a nordovest. 

Verso sudovest invece la collina è più dolce ed è stata da sempre coltivata. Lungo i suoi pendii assolati si trovano vigneti, campi di ortaggi e ciliegi e vi sorgono bellissime ville seicentesche , un tempo dimore di villeggiatura della nobiltà sabauda.

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Approfondimenti:
CAI Moncalieri

Cosa vedere nella collina torinese

La peculiarità della Collina Torinese è che si tratta di un’area in cui la natura (anche selvaggia!) e l’uomo coesistono da secoli.

Questa convivenza, non sempre facile, ha reso unico il contesto della Collina Torinese che in grado di offrire, a pochi chilometri dal centro di Torino, la possibilità di fare escursioni lungo sentieri ombreggiati, che attraversano una grande varietà di paesaggi e bellezze naturali e, al contempo, visitare luoghi ricchi di storia e cultura, a volte non conosciuti o valorizzati come dovrebbero .

Ai piedi della collina torinese, si estende un’area di pregio storico e ambientale: il territorio del Chierese.

FONDAZIONE DELLA COMUNITA’ CHiERESE

Munlab, Ecomuseo dell’Argilla, è socio fondatore della  Fondazione della Comunità Chierese, nata proprio con lo scopo di valorizzare tale territorio ed evidenziarne le peculiarità paesaggistiche mediante un approccio basato sul coinvolgimento della società civile e sulla promozione di iniziative di “secondo welfare”.

basilica di superga

Elemento architettonico che più di ogni altri caratterizza il paesaggio della Collina Torinese è la Basilica di Superga, voluta da Vittorio Amedeo II di Savoia per onorare la Madonna delle Grazie, della quale si racconta che avesse chiesto l’aiuto durante l’assedio francese del 1706. Progettata dall’architetto Filippo Juvarra, sorge sul Colle di Superga, che venne abbassato di ben 40 metri per poter ospitare al meglio le fondamenta dell’imponente Basilica. Il Colle è tristemente noto per il tragico incidente aereo che nel 1949 mise fine alla vita delle 31 persone a bordo, tra cui i giocatori del cosiddetto Grande Torino.

le vigne

Molto affascinanti dal punto di vista architettonico sono anche le Vigne , nome che venne attribuito alle numerose ville nobiliari che vennero costruite in collina , soprattutto fra il Seicento ed il Settecento.Tale nome ben ne rappresentava la duplice funzione di luogo di villeggiatura e fonte di reddito agrario nella coltivazione della vite, oltre che di frutta, ortaggi, cereali. Alcune di queste “residenze di delizia” vennero progettate con una cura scenografica unica, che ne valorizza in modo particolare la presenza raffinata all’interno di un paesaggio collinare spesso un po’ selvaggio, soprattutto sul pendio rivolto verso la città.

Munlab, Ecomuseo dell’Argilla, ha inoltre partecipato al progetto   Strade di Colori e Sapori, nato nel 2006 con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il territorio collinare della zona sud di Torino e la sua naturale estensione nella pianura. Caratteristica principale di tale paesaggio è il modo in cui piccoli borghi e città dense di beni storici, artistici, architettonici di alto valore culturale e mondo rurale vi coesistono, all’interno di una cornice naturale con caratteristiche fisiche e geologiche uniche, che la rendono da secoli risorsa preziosa per le comunità che vi sono insediate.

Non tutta la collina condivide questa armoniosa fusione fra uomo e ambiente, ma ciò non la rende meno affascinante.

Proprio il paesaggio selvaggio è, anzi, un ulteriore, e forse il più importante, punto di forza della Collina Torinese: fra faggeti, querceti, castagneti, specie tipiche della macchia mediterranea si mescolano ad alberi ad alto fusto, testimonianze della foresta planiziale che anticamente ricopriva tutta l’area.

Lungo i
molti sentieri che la percorrono, è possibile imbattersi nella fauna tipica della Collina Torinese: rapaci diurni come la poiana, il nibbio e il gheppio; i picchi, verde e rosso, l’upupa e molti piccoli passeriformi come cince, pettirossi, fringuelli, merli. Nei querceti non è raro osservare le ghiandaie . Facile è vedere gli scoiattoli compiere le loro evoluzioni fra le cime degli alberi, più raro, ma non impossibile, avvistare mammiferi più grandi come faine, tassi e volpi e cinghiali. In zone particolarmente umide, magari accanto a piccole pozze o a ruscelli, si possono vedere (e sentire!) rane e rospi , mentre nei punti più caldi e soleggiati sono avvistabili biacchi, colubri e anche qualche vipera .

Quando vi addentrate per i sentieri mettetevi sempre scarpe chiuse e abbigliamento adeguato

E, soprattutto, non fatevi ingannare dalla vicinanza alla città:

mai sottovalutare l’animo selvaggio della collina torinese!

Cosa fare nella collina torinese

La Collina Torinese è percorsa da una fitta rete di sentieri e fa parte del comprensorio sentieristico ETOC1 – Torino e Collina Torinese

Negli ultimi decenni del XX° secolo , a causa della crescente urbanizzazione, dell’incuria e dell’abbandono delle attività agricole e forestali, molti di questi sentieri rischiavano di scomparire .

Tali percorsi sono oggi tornati ad essere valorizzati e utilizzabili grazie al lavoro di Enti e Associazioni che si sono occupati del recupero dei percorsi, mediante la redazione di carte e guide e attività di promozione.

Grazie a questi percorsi, di difficoltà variabile e molto ben segnalati, è possibile dedicarsi al trekking e alla mountain bike , inoltrandosi nella campagna e nei boschi e immergendosi nella natura.

Molto interessante è l’ Anello Verde, un percorso escursionistico che si snoda su un tracciato circolare lungo ben 34 km. L’Anello, riunendo insieme molti antichi sentieri, attraversa parchi naturali, giardini e boschi, costeggia ville padronali, chiese e basiliche, s’inerpica sin oltre i 700 metri offrendo panorami impagabili, e ridiscende infine verso il fiume. 

Alcuni di questi sentieri si collegano direttamente ai 26 centri abitati dell’area, inclusa la città di Torino, per questo è possibile, e consigliabile, lasciare l’auto prima di accedere alla collina vera e propria. In alternativa si può usufruire della rete di trasporto pubblico GTT, che ha alcune linee che fermano in Collina, o della suggestiva tranvia Sassi-Superga, tranvia a dentiera inaugurata nel 1884 che in 20 minuti e con 400 mt di dislivello, collega il piazzale di Sassi ed il parco di Superga.

Splendida meta è anche la  Villa della Regina, famosa per il bellissimo giardino all’italiana “in forma di teatro”, con grotte e giochi d’acqua. Nata come Vigna , Villa della Regina oggi ha recuperato parte della sua originaria funzione grazie al ha recuperato questo peculiare tratto distintivo con il reimpianto di un vigneto che, ormai da oltre dieci anni, produce vino Freisa DOC.

Punto più alto della Collina Torinese è il Colle della Maddalena, che ospita il Parco della Rimembranza dedicato ai caduti torinesi della Prima Guerra Mondiale, dove è custodito il monumento della Vittoria Alata. Nella parte bassa del Colle si trova invece il Parco delle Repubbliche Partigiane Piemontesi (450.000 mq) nato grazie ad un allargamento negli anni Settanta. Il sentiero naturalistico, n.16 lo collega al parco Leopardi, uno dei parchi collinari più importanti della città di Torino. Aperto al pubblico nel 1937, vi si trovano i quattro accessi ai rifugi antiaerei (con la sigla P.A.A.) costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Più piccoli, ma estremamente panoramici , sono infine il Parco di San Vito e il Colle dei Cappuccini, terrazza con una vista da cartolina della città dove ha sede il Museo Nazionale della Montagna.